Domingo il favoloso

[1975]

“Gramaglia Giacomo, nominato Domingo. Perché nato di domenica. Un fantasma di quarantenne lungo e stretto, dal viso costruito su triangoli, sporgenze, ombre scoscese. E sguardo immobile, grigio. Un volto d’uomo segnato, torbido d’incertezza.”

Il portinaio lo chiama geometra, tra le righe affiorano rimandi ad imprese nei casinò francesi, ma Domingo vive di piccoli e grandi truffe: dagli ignari compagni di giochi nei bar fumosi, ad un grande imprenditore con lo studio al decimo palazzo di un palazzo signorile. Attorno a lui ruotano gli amici fidati Cesco e Paolino, il fratello Rico, l’eterna fidanzata Angela: tutti “d’un genere che è fuori dal mondo. Ciascuno superato nella sua parte.”

La routine dei suoi traffici viene interrotta dal folle progetto di rapire Arianna, una zingara quindicenne e malata di cuore. Per la sua fidanzata è solo “una spuzzolente marcia moribonda”; Domingo la vede come un “angelo custode” che saprà “regalargli altri mondi”.

Il romanzo è uscito in origine a puntate con il titolo di ‘Correva l’anno felice’: da questa impostazione da ‘romanzo d’appendice’, eredita una struttura ‘circolare’ dei capitoli con dialoghi serrati e geometrici. L’incontro con Arianna segna il passaggio dal genere picaresco verso una dimensione misteriosa: l’ambientazione non poteva che essere la ‘Torino magica’, “città di tre fiumi” e dei “diavoli che tentano”.