Randagio è l’eroe

[1972]

La storia di Giuan, “angelo di grossolane fattezze”, inizia con il monito alla compagna Olona che <<Non possiamo entrare e uscire dal mondo in questo modo. Lasciando nessun segno. Come milioni di altri poveretti.>>

Una vicenda che ruota attorno ai due ‘giganti’ Giuan e Olona, con il fidato amico Frank, a fare da testimone e supporto alla disperata ricerca di dare un senso alla propria vita e di elevarsi attraverso il bene e la conoscenza.

Uno stile letterario che si adegua alla frenesia del protagonista e lo accompagna con ritmo incalzante, inframmezzato da frammenti poetici e amare riflessioni.

Giuan <<era troppo forte per sopportare il niente di questa vita. Studiava. Cercava. Aveva entusiasmi.>> Attraverso gli occhi di chi lo incontra per le strade di Milano, l’autore ci lascia “gli insegnamenti d’un mondo sconosciuto, che gli mandava i suoi messaggi per rompere la crosta di scartoffie e abitudini e gesti rituali in cui s’era mummificato da ben più di mezzo secolo.”

Non resta che “ricominciare a correre nel buio di quella città, a opporre ai demoni, su ogni angolo e straccio di muro, le ultime parole possibili in lingua umana: va’ dove va il tuo cuore.”